La rivoluzione digitale al centro delle Utilities.
Smart home, Smart grids, rinnovabili, generazione distribuita stanno introducendo nuovi business model nel mondo delle utilities che possono essere governati solo attraverso una completa trasformazione digitale.
Questo cambiamento coinvolge ed abbraccia tecnologia, persone e dati in un unico ecosistema e determina un posizionamento efficace sul mercato, ridisegnando i processi di business che inevitabilmente sono cambiati e continuano ad evolvere.
Oggi nel mondo power le aziende devono far fronte ad un business, una domanda e una tecnologia disruptive dove i key challenge sono:
- Creare una cultura dell’innovazione che rafforzi l’interazione con il cliente digitale per raccogliere ed indirizzare opportunità in maniera collaborativa
- Migliorare la customer relationship attraverso la proposizione di nuovi business model
Come raggiungere questi traguardi? La chiave è un cambio di approccio che vede l’integrazione e l’applicazione delle nuove tecnologie, del digital marketing e dei social media anche nel mondo utilities.
Grazie all’utilizzo dei dati provenienti da queste fonti sarà più semplice avvicinarsi ai clienti, capire meglio le loro esigenze e riuscire ad esaudirle se non addirittura ad anticiparle. Trasformazione digitale infatti non significa solo dotare le aziende della migliore tecnologia a disposizione sul mercato. Bisogna cambiare la mentalità, adottare nuovi paradigmi di business e aprirsi a soluzioni innovative.
Ma come stanno gestendo le aziende del settore utilities i big data?
Il trend degli ultimi anni ha visto le società investire in piattaforme, applicazioni e persone capaci di aiutare le aziende a ottenere nuovo valore dai dati. Sono proprio queste tecnologie che permettono di trasformare dei semplici numeri o input in informazioni preziosissime che, grazie ad un’analisi ed elaborazione in real-time possono contribuire a creare nuove opportunità di business.
Il successo della singola utility dipenderà quindi dalla capacità di rinnovarsi introducendo il digital marketing e i social media all’interno della propria strategia e investendo nelle seguenti aree:
Aree emergenti
I temi riportati in quest’ambito sono già realtà in tutto il mondo e i vantaggi derivanti da servizi quali l’energy saving o la Smart Home sono molti per le Utilities. Ad esempio l’acquisizione di nuove business line complementari ai prodotti base o la possibilità di offrire alla clientela servizi chiavi in mano aumentando il valore del venduto per singolo cliente. Sviluppare servizi aggiuntivi ed erogarli in modo semplice e veloce può rappresentare un vantaggio competitivo in grado di aumentare anche il livello di fedeltà del consumatore al brand.
Anche gli smart grid rappresentano un acceleratore per il business. Poter usufruire in tempo reale dei dati sull’utilizzo dell’energia da parte del cliente abilita molteplici possibilità di business: dalla creazione di un’offerta personalizzata all’utilizzo di queste informazioni per sofisticati insight.
Management permette di aggiungere ulteriori fattori al procurement dell’energia (produzione, acquisto in borsa) come l’influenza metereologica e l’andamento dei mercati, per ottimizzare la gestione finanziaria dell’utility.
Altri ambiti di crescita sono rappresentati dalla manutenzione predittiva che è possibile grazie alla raccolta dei dati dal campo tramite dei sensori intelligenti e permette di controllare ed anticipare ogni sorta di problema portando notevoli risparmi all’azienda. Infine anche l’utilizzo dei nuovi digital services come telecontrollo e pay per use consentono di effettuare cross selling sul cliente con prodotti e servizi nuovi oltre alla mera fornitura.
Business Transformation
In questo scenario di continuo cambiamento ci sono ulteriori fattori e azioni che possono fare la differenza.
Un incremento della automatizzazione dei processi di back-end, tendenzialmente amministrativi, può avvenire standardizzandoli sempre più e rendendoli più efficienti. L’intelligenza artificiale potrà nel medio periodo incrementare le performance dei call center. Strumenti di workforce management già ora ottimizzano la gestione delle squadre di lavoro, l’ottimizzazione dei turni e della schedulazione lavori, della pianificazione geografica/oraria che tiene conto anche di altre variabili come ad esempio il traffico cittadino.
Ci stiamo avvicinando sempre più ad un network complesso che vede gli asset dell’utility diventare intelligenti grazie all’ IoT (Internet of Things), che permette la raccolta dei dati dal campo per poi elaborarli in real-time grazie all’in-memory computing.
Con queste informazioni sarà possibile controllare ed anticipare ogni sorta di problema, avviando la strada della manutenzione predittiva. Altri dati confluiscono in datawarehouse insieme a quelli raccolti presso il cliente relativi ad attitudini di consumo (smart meter) o addirittura attraverso una rete locale di sensori collegati nella abitazione del cliente (domotica). Il potere che ha l’utility per migliorare i propri processi ottimizzando i costi è senza dubbio importante. Una blockchain è un sistema di record sicuro, distribuito e trasparente che comprende un registro di transazioni condivise su una rete digitale. Con un mercato che si sta indirizzando anche verso la produzione distribuita (Virtual Power Plants) e un trading peer-to-peer, ci si pone di fronte ad un ambiente enorme, distribuito dove le blockchain potrebbero risolvere le necessità di autenticazione di contratti e certificazione degli indirizzi.
Trasformazione tecnologica e organizzativa
Come già anticipato le nuove tecnologie, il digital marketing e i canali social indubbiamente diventano un mezzo indispensabile per comprendere al meglio i fenomeni di massa e per promuovere e indirizzare offerte commerciali più vicine ai desideri dei clienti migliorando la customer experience.
Ma come vengono raccolti e utilizzati i dati provenienti dalle nuove tecnologie dal Digital marketing e dai canali social?
L’In-Memory Computing permette l’elaborazione di masse enorme di dati (Big Data), raccolti attraverso milioni di interazioni (dal cliente, alla produzione, all’IoT…) producendo informazione; queste informazioni permettono sofisticati insight per generare nuove informazioni e strategie, sia finanziarie che commerciali. Ma per far leva su tutto ciò bisogna attrarre nuovi talenti digitali, risorse umane che abbiano embedded questa cultura digitale. Persone che sappiano muoversi e cooperare cross-organizzazione, che rendano l’organizzazione liquida.
Quindi la mera adozione di tecnologia non significa “trasformazione digitale” se non si implementa una strategia precisa che utilizzi queste tecnologie nei processi di business in modo intrecciato e coordinato per portare valore distintivo all’ecosistema esteso fornitore-azienda-cliente.
Il prosumer (producer-consumer) è un nuovo soggetto che si è affacciato sul mercato, destinatario di beni e di servizi che non si limita al ruolo passivo di consumatore, ma partecipa attivamente alle diverse fasi del processo produttivo. Questo nuovo soggetto è decisamente più informato e “pretende” di collaborare con il proprio fornitore di servizi poiché attraverso la loro interazione, ricerca la possibilità di indirizzare al meglio le proprie esigenze, ottenendo un servizio migliore e possibilmente meno costoso.
Le utilities che sapranno cogliere le opportunità della trasformazione digitale saranno quelle che si posizioneranno al meglio sul mercato, cioè faranno “il mercato”. Le altre saranno relegate a ruoli minori o destinate ad essere acquisite.